La tecnologia ad uso della ricerca storica: questo, lo sappiamo, è ormai possibile. Le nuove tecnologie, infatti, trovano larga applicazione anche nel campo dell’archeologia, e non soltanto per quanto riguarda tecniche di prospezione, scavi, catalogazione, restauro e musealizzazione, ma anche per quanto riguarda l’analisi delle tracce materiali lasciate dalle civiltà e dalle cultura umane del passato.
È stato infatti grazie all’utilizzo della tecnologia digitale che alcuni ricercatori britannici hanno potuto decifrare una vera e propria shopping list redatta da un soldato romano, trovata assieme a centinaia e centinaia di altri documenti durante gli scavi effettuati negli anni Settanta lungo il Vallo di Adriano, il sito archeologico di origine romana più importante in Gran Bretagna, inserito dall’UNESCO nella lista dei siti patrimonio dell’umanità.
I reperti, databili dal 90 d.C. in poi, sono stati trovati in tre depositi all’interno del forte di Vindolanda, che si trova nella parte meglio conservata del Vallo di Adriano, l’imponente fortificazione in pietra fatta costruire dall’imperatore Adriano nella prima metà del II secolo per segnare il confine tra la provincia romana in Britannia e la Caledonia. Molti di essi consistono in tavolette lignee con un incavo centrale per contenere un sottile strato di cera e consentire di scrivervi con uno stilo di metallo. La cera, con il passare del tempo, ha lasciato posto soltanto a deboli segni impressi nel legno. Riusciti ad eludere le venature del legno con l’aiuto delle nuove tecniche digitali, gli studiosi sono riusciti a identificarne i segni rimasti incisi e ad arrivare a decifrare il contenuto, scritto in antico corsivo romano, di una prima tavoletta.
Siamo così venuti a conoscenza che per comprare un abito, un tipico soldato romano avrebbe dovuto spendere l’otto per cento del suo reddito annuale (25 denari) e sborsarne un altro dieci per cento per un mantello che l’avrebbe protetto dall’ostile clima britannico. Una vera e propria shopping list, quindi, risalente a due millenni fa.
In seguito, decifrando gli altri documenti, abbiamo potuto raccogliere dettagli molto interessanti sulla vita delle guarnigioni romane delle zone di frontiera, un autentico spaccato della vita quotidiana del tipico soldato romano, con tanto di lettere personali, raccomandazioni e la descrizione di un pacco ricevuto da casa contenente dolciumi, calzini ed altro. Una documentazione di eccezionale interesse storico, i più antichi documenti scritti conosciuti in Gran Bretagna, oggi fondo archeologico del British Museum.