Sono trascorsi quasi due anni dal giorno in cui Ralph Lauren ha rassegnato le sue dimissioni e passato il suo prezioso testimone a Stefan Larsson, ex manager di H&M. Eppure la sua figura continua a rimanere una fra le più leggendarie nel mondo della moda, capace ancora di emozionare e trasmettere alle nuove generazioni la voglia di realizzare i propri obiettivi. La rivista Forbes l’ha classificato come il 158° uomo più ricco del mondo con un patrimonio stimato di 5 miliardi di dollari, secondo stilista dietro solo a Giorgio Armani. L’eredità che ci ha lasciato però vale molto di più, non solo per le novità apportate al mondo della moda, ma per i suo valori umani di caparbietà e coraggio.
La sua storia ha origine nel Bronx, dove nasce nel 1939 con il nome di Ralph Lifschitz da una famiglia di immigrati ebrei dalla Bielorussia. Le giornate dell’infanzia trascorrono fra povertà e tanti sogni di riscatto, mentre l’unico contatto con l’arte è rappresentato dal lavoro del padre, che per mantenere la famiglia tinteggia appartamenti. Ma Ralph sentiva che il suo futuro non poteva e non doveva essere quello, così a 24 anni sceglie di partire e di affidare la propria sorte alla città di New York, dove in breve tempo trova lavoro come commesso nel negozio di abbigliamento Brooks Brothers. Lo stilista riconoscerà sempre l’importanza di questa esperienza, la prima per lui a stretto contatto con il mondo della moda. Ma ben presto l’entusiasmo per le novità lascia il posto alla noia della routine e il giovane sente che il momento di fare qualcosa di suo è finalmente arrivato.
La sua prima creazione sono delle cravatte realizzate totalmente a mano con materiali insoliti, più larghe e colorate di quelle presenti fino ad allora sul mercato. Un prodotto certamente eccentrico che il giovane comincia a mostrare alle aziende nella speranza di poterlo produrre; fu in una di queste occasioni che un dirigente, guardandole, afferma “Il mondo non è pronto per Ralph Lauren“. Nella sua mente di ragazzo giovane e tenace scatta immediatamente la volontà di far conoscere ed apprezzare al mondo le sue cravatte: con l’aiuto di un socio comincia a venderle nei negozi di tutta New York dove riceve un’accoglienza più che positiva, fino a raggiungere la celebre catena Bloommingdale’s. Con i soldi raccolti Lauren decide di realizzare subito altri prodotti, tra cui la sua famosissima linea di Polo, che lo consacra definitivamente tra le migliori firme del mondo della moda. Da questo momento la sua carriera come stilista è in continua ascesa: nel 1969 apre una boutique per uomo al Bloomingdale’s di New York, nel 1971 crea una linea per donne ed inizia a occuparsi anche di accessori e calzature. Nel 1997 la sua azienda viene quotata in borsa.
Come in tutte le storie di successo non mancano naturalmente i momenti di difficoltà e sofferenza, come i periodi di difficoltà economica, i prodotti invenduti e un cancro al cervello che rischia di togliergli la vita a soli 40 anni. Ma il suo talento e i valori trasmessigli da una famiglia che gli sarà sempre vicino lo hanno aiutato a superare questi momenti rendendolo sempre più forte, fino al momento del suo spontaneo ritiro all’età di 75 anni. Il mistero più grande nella sua carriera rimane l’abilità nell’aver saputo interpretare il gusto di una classe a cui lui non è mai appartenuto e concretizzarlo in prodotti nello stesso tempo classici ed innovativi. La scelta della sua stessa etichetta, Polo Ralph Lauren, prende spunto da uno sport esclusivo praticato da persone ricche, dotate di classe e gusto ricercato, così come il suo abbigliamento. A questo interrogativo, postogli di frequente durante la sua carriera, Lauren ha sempre risposto di essere riuscito perché aveva imparato a sognare.