Il Discovery Shopping è il puro tentativo di replica delle condizioni di shopping nel mondo reale all’interno del contesto online. Di conseguenza, mette l’accento sulla ricerca di stili, brand e eventuali preferenze dell’utente piuttosto che sulla semplice comparazione dei prezzi fra prodotti diversi: invece che spingere l’esperienza dell’utente verso l’ambito di una caccia al ribasso, crea delle vetrine online di fronte a cui gli utenti intraprendono una passeggiata virtuale, comportandosi come nella realtà concreta.
In effetti questo concetto funziona grazie al fatto che esistono due modi principali di fare shopping: uno è caratterizzato dalla ricerca dell’oggetto giusto (hunting), l’altro dall’impatto delle suggestioni (browsing), ed è su questo che fa leva il discovery shopping.
Sebbene siano legittimi i dubbi di chi pensa che il piacere di passeggiare di fronte alle vetrine è forse motivato anche da fattori esterni all’esperienza di shopping, è proprio la categoria del broswing ad essere la più adatta a questo modo di proporre i contenuti da acquistare.
Il comportamento target è quello di un cliente a cui piaccia curiosare, che nella realtà ama entrare in negozio per il piacere di dare un’occhiata, magari anche in modo distratto, ai vari prodotti. Ma oltre ai prodotti, ciò che sta più o meno consapevolmente osservando è l’immagine del negozio, del brand o dello stile. Alcuni tipi di negozio puntano quasi esclusivamente su questo tipo di cliente, e gli ambiti della moda e dell’alto lusso sono fra quelli più rilevanti.
Come ben sappiamo, alle sue origini lo shopping online non tentava affatto di ricreare queste condizioni né queste esperienze di acquisto. Anzi: l’attenzione era quasi esclusivamente puntata verso l’altra categoria di clienti, i cosiddetti cacciatori, che sanno esattamente cosa cercano e si pongono come obiettivo il trovarlo al minor prezzo. Alcuni siti, come eBay, hanno elevato alla massima potenza questa forma di shopping. Ma negli ultimi anni molte cose stanno mutando, e proprio mantenendo eBay come riferimento non ci si può non rendere conto del fatto che il vecchio modello di business sta iniziando a lasciare spazio a zone d’ombra importanti.
In un certo senso, la realtà dello shopping online si sta riequilibrando fortemente verso il bisogno di una grande fetta di utenti di curiosare e osservare gli oggetti senza puntare a qualcosa di specifico. Un curioso si troverà molto più a proprio agio, dunque, con un sito che punti al discovery shopping, perché gli sarà possibile effettuare ricerche su misura delle proprie preferenze, oltre a trovare un formato visivo appagante che richiama i suoi gusti.