Una vita più ordinata è una vita più felice? Fare spazio a quello che davvero ci serve eliminando il resto serve ad essere più sereni? Secondo l’autrice giapponese Marie Kondo sì, esiste una stretta connessione tra ordine e felicità e lo ha spiegato talmente bene e in modo convincente nel suo libro “Il magico potere del riordino” da aver creato un caso di enorme successo. Migliaia di persone sono rimaste affascinate dal metodo per mettere ordine nella propria casa ritrovando così spazi di serenità e un approccio diverso all’esistenza. Un metodo che promette addirittura di cambiarti la vita se applicato fino in fondo e con convinzione.
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Il metodo Konmari: selezionare dando il giusto valore alle cose
Cos’è questo metodo Konmari proposto dall’autrice del libro? No niente di assurdo, si chiama così solo per le iniziali del suo nome e cognome messe insieme ma non è niente di matematico o contorto. Possiamo farcela tutti. Richiede solo molto impegno e dedizione ma una volta completato dovrebbe portare ordine a casa in modo globale e, forse, nella tua vita.
Certo non verrà automatico eliminare tutti gli oggetti inutili che affollano la tua casa e di cui ti sembra impossibile liberarti perché sono legati a bei ricordi, perché potrebbero servirti in futuro, potrebbero tornare di moda e tante altre motivazioni che sul momento ti sembrano più che valide. Ma, scoop, non lo sono! Fare a meno del superfluo si può. Aiuta a risparmiare tempo sulle pulizie, a tenere più in ordine la casa, a sfruttare davvero quello che si ha e ad evitare di comprare cose inutili risparmiando così soldi per permettersi altre esperienze. Nulla di estremo, non bisogna buttare via tutto ma selezionare e dare il giusto valore alle cose.
Mettere in ordine una volta per tutte
Il metodo di Marie Kondo impone di affrontare il processo di riordino tutto in una volta. Ciò non vuol dire che devi fare tutto in un giorno solo andando al manicomio ma fare questa grande operazione intensivamente in un unico momento che, a seconda della grandezza della tua casa e della quantità di cose accumulate, potrà durare circa sei mesi.
Eliminare non significa necessariamente buttare via, anzi. Puoi disfarti degli oggetti in vari modi: puoi venderli online o in qualche mercatino, puoi regalarli a qualcuno che ne abbia davvero bisogno, puoi donarli a qualche associazione benefica o se sono in cattive condizioni puoi effettivamente buttarli via. L’unica cosa vietata è mandarli a casa di mamma e papà per ritrovare tutto lì!
Disfarsi delle cose per categorie
Non mettere in ordine per ambienti ma per categorie di oggetti secondo una precisa sequenza che va dalla cosa più facile alla più difficile da cui separarsi. Prima l’abbigliamento quindi, poi libri e documenti in generale, in seguito oggetti misti e ricordi eventualmente da dividere in sottocategorie per comodità. Non si tratta quindi di procedere stanza per stanza ma mettere tutto insieme per vedere quello che si ha e procedere allo smistamento delle cose. Svuota l’armadio allora e inizia mettendo tutti i vestiti sul letto e le scarpe sul pavimento e dai il via alla selezione della massa di roba che hai. Lì per lì potrebbe essere traumatico ma pare che i benefici una volta finito tutto siano incredibili.
Criteri di selezione
Nel mare di oggetti che affollano la casa di ognuno di noi, come fare a scegliere cosa tenere e cosa buttare? Marie Kondo sa che non è affatto facile liberarsi dal troppo, pur essendo la cultura giapponese più portata al minimalismo, ma consiglia di buttare tanto. Il più possibile. Per decidere cosa sia giusto buttare e cosa no dà alcuni consigli. Il primo è quello di basarsi sulle emozioni: bisogna tenere solo quello che amiamo e che ci fornisce belle sensazioni. Un altro criterio è quello di decidere che stile di vita si vuole avere, cosa si vuole diventare e farsi guidare da quel nostro ideale.
Sistemare la casa per sistemare la tua vita
Può sembrare un concetto lontano dalla cultura occidentale (anzi lo è) ma fare ordine nello spazio in cui si vive aiuta senza dubbio a vivere in modo diverso la vita. Abitare in uno spazio in cui non sei sommerso da cose e oggetti superflui che ti dominano ma in cui tieni solo quello che davvero vuoi tenere perché ti serve e perché ti dà emozioni positive aumenta lo spazio e l’ordine mentale, dona serenità, crea più tempo libero da dedicare alle passioni, solleva dall’inutile attaccamento agli oggetti e ad aspetti del passato e valorizza quello che hai.
Non so se avete mai avuto modo di vedere alcune case di persone che si sono imbarcate nell’impresa di liberarsi del superfluo in modo radicale. Si tratta di case che veramente cambiano volto. Il design diventa necessariamente minimal, nei casi più estremi infatti, dopo aver svuotato armadi e soffitte, l’opera di riordino coinvolge i mobili stessi. Arredamenti che diventano semplici, spartani, ma anche eleganti e minimali. E’ naturale che un cambiamento di questo tipo, per cui si passa in breve tempo da una abitazione colma di oggetti ad una casa semi-vuota ed essenziale, costringa modificare radicalmente le proprie abitudini.
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