La moda cambia e negli ultimi anni lo fa sempre più velocemente. Viviamo in una società mordi e fuggi, dove tutto è passeggero e veloce. Le tendenze arrivano e passano in un soffio. La vera sfida è quella di riuscire a star dietro alle nuove esigenze della clientela che, sempre più a gran voce, reclama il fast fashion. Le aziende hanno trovato una soluzione nella creazione di collezioni di abbigliamento pronto moda, che promette una produzione più rapida e un magazzino sempre rifornito.
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Le fasi produttive nel settore moda
Nel settore della moda le imprese hanno sempre più difficoltà ad attenersi ai lunghi tempi previsti dalle fasi produttive tradizionali. Questo, infatti, è un processo complesso, che passa per diverse fasi: dalla ricerca alla progettazione dell’articolo, alla realizzazione di un prototipo e la sua analisi, alle eventuali modifiche necessarie in seguito allo studio del prototipo, alla produzione seriale del modello e infine al trasporto e alla consegna.
La filiera di produzione, come si è visto, è dettagliata e articolata. Per questo motivo i tempi richiesti per l’uscita di una collezione possono essere anche molto lunghi, arrivando sino a sei mesi o più. Lungaggini nella produzione, ma non solo, vanno a discapito della creazione tradizionale. La stagionalità è un altro problema. Il fatto di dover produrre una collezione con largo anticipo, rispetto alla sua uscita, è un grosso rischio anche in termini di investimenti. In tempi di crisi questo è diventato quasi un azzardo.
E questo può portare ad avere numerose rimanenze, che, per essere smaltite, devono spesso essere svendute. Inoltre molti di questi costi e rischi vengono scaricati sul negoziante che, quindi, si ritrova sempre più con merce invenduta e magazzini pieni di roba ormai obsoleta.
La rivoluzione dell’abbigliamento pronto moda
Per questo motivo molte aziende hanno sentito la necessità di affiancare a quello tradizionale un modello economico più snello, che fosse in grado di rispondere in maniera efficiente alle necessità del consumatore, che è sempre più esigente e con gusti molto ben definiti. Il pronto moda risponde a questi bisogni. Riduce i tempi, assicura una continua produzione e riassortimenti veloci.
Lo scopo del pronto moda, infatti, è quello di avvicinarsi sempre più al soddisfacimento del bisogno del cliente, cercando di non penalizzare la qualità. Per funzionare le imprese che lavorano con il pronto moda devono essere organizzate ed efficienti. Si tratta di una una modalità produttiva, che sempre più aziende made in Italy stanno adottando, perché permette di adattarsi perfettamente ai gusti mutevoli dei consumatori, assecondando i loro desideri in maniera rapida.
Differenze tra abbigliamento pronto moda e programmato
Al pronto moda viene contrapposto un altro metodo di produzione detto programmato. L’idea è quella di creare collezioni che anticipino mode e tendenze, dedicando parecchio tempo alla definizione dell’idea del prodotto e della collezione. È un modello che cura e dedica più tempo al momento creativo, che cerca di combinare velocità, qualità e innovazione.
Rimangono però ancora problemi legati alla lentezza della produzione e della consegna. Per questo motivo nel campo della moda molte aziende stanno sviluppando un modello ibrido di pronto moda e programmato, che fonda la velocità della filiera con lo sviluppo dell’idea che da vita ad una collezione, tipica del modello programmato, cercando di mettere in campo in maniera rapida ed efficiente tutta la qualità che distingue il made in Italy.