In quasi tutto il mondo il Capodanno corrisponde al 1 gennaio, mentre in Cina e in gran parte dell’Estremo Oriente si celebra tra il 21 di gennaio e il 19 febbraio: è il Capodanno Cinese, altrimenti noto come Festa di Primavera, un evento caratteristico e grandioso, ricco di storia, leggende e tradizioni.
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Curiosità sul Capodanno Cinese
Il Capodanno Cinese viene calcolato in base al calendario lunisolare in vigore in Cina, dove ogni mese è inaugurato da un novilunio. Il Capodanno Cinese si celebra dopo il solstizio d’inverno, ovvero nel corso della seconda luna nuova e dura ben 15 giorni, ciascuno dei quali scandito da usanze e tradizioni.
Tutti sono soliti addobbare le proprie case, ben pulite come vuole il detto cinese “Pulire via lo sporco al nianerba”, con oggetti portafortuna quali lingotti d’argento e di oro, origami, carpe e fiocchi rossi. Il rosso è il colore dominante di queste celebrazioni: una leggenda narra che in passato in Cina, negli abissi marini, abitasse un mostro che usciva solo una volta all’anno per cibarsi di uomini. Si chiamava Nian e l’unico modo per allontanarlo era fare un gran chiasso, vestirsi di rosso e ballare la Danza del Leone, animale simbolo di coraggio e forza.
Alla vigilia si cena a casa del parente più anziano, mentre il primo giorno del Capodanno si svolge la Danza del Leone, tra balli, canti e suono di tamburelli e fuochi d’artificio.
Il Capodanno Cinese in Italia
Tra le tradizioni del Capodanno Cinese c’è quella di donare a bambini e genitori delle buste rosse piene di soldi: questi non devono mai essere in numero dispari (essendo legati ai funerali) ma sempre pari tranne il 4 e i suoi multipli, simboli di sventura. L’ultimo giorno del Capodanno si svolge la Festa delle Lanterne, che vengono accese e lasciate librare in aria: è uno dei momenti più attesi e suggestivi delle celebrazioni, anche nelle comunità cinesi in Italia, in particolare a Roma, Milano e Prato.
A Milano il fulcro della festa è la Chinatown tra il Cimitero Monumentale e Moscova: sfilate e spettacoli pirotecnici animano in particolare Via Paolo Sarpi, mentre molti altri eventi sono organizzati presso l’Istituto Confucio.
A Roma invece i festeggiamenti, dove non manca l’assaggio di piatti tipici come il dolce di riso tangyuan e i ravioli jiaozi, avvengono nel quartiere dell’Esquilino, con l’attesissimo corteo che arriva coloratissimo e strombazzante fino a Piazza Vittorio Emanuele II.