Il settore farmaceutico: un mercato complesso, con le sue regole ben precise, che vede varie figure e relazioni tra i suoi attori e che oggi, come molti altri settori commerciali, è protagonista di diversi cambiamenti.
Un mercato, quello dei farmaci, che riguarda sì la salute ma anche il business e che, sia a causa della flessione delle vendite sia per l’espansione dei nuovi canali di distribuzione, vede farmacie e parafarmacie sempre più impegnate ad espandere le loro aree di vendita, alla conquista (e alla riconquista) della loro utenza.
Ciò che è emerso dai dati più recenti, infatti, è che anche i farmaci di automedicazione (quelli cioè che, senza obbligo di ricetta, rientrano nelle categorie dei farmaci che possono essere acquistati dietro consiglio del farmacista o che possono essere presi autonomamente dallo scaffale o dal bancone della farmacia o della parafarmacia) hanno subito negli ultimi tempi, così come molti altri prodotti, un calo delle vendite.
Sempre più, inoltre, sono gli utenti che si rivolgono alle farmacie online (un utente su quattro), con il rischio sempre maggiore di incorrere in siti non autorizzati e di acquistare prodotti non sicuri.
Se fino a qualche tempo fa la farmacia era da considerarsi un esercizio commerciale tipicamente di zona, oggi, a seguito della possibilità di vendere farmaci da banco anche online, la situazione è cambiata ed inizia a presentare le sue conseguenze.
Innanzitutto è bene ricordare che la vendita online è riservata soltanto a quelle farmacie e parafarmacie alle quali sia stata data autorizzazione e che possono avvalersi di un apposito bollino di sicurezza che rimanda all’elenco dei soggetti autorizzati pubblicato sul sito del Ministero della Salute.
Ovviamente parliamo della vendita di farmaci di automedicazione (che tra l’altro hanno l’obbligo di essere venduti in rete allo stesso prezzo che se fossero venduti in una farmacia fisica), escludendo quindi tutti quei medicinali che sono commerciabili soltanto dietro presentazione di ricetta medica.
Altro discorso per quanto riguarda invece integratori, accessori sanitari e cosmetici, che farmacie e parafarmacie possono vendere sul web senza richiedere alcuna autorizzazione.
Il fenomeno che in questo momento si sta riscontrando è che molte farmacie fisiche decidono di proporre la vendita di farmaci di automedicazione anche tramite i nuovi canali di distribuzione, ovvero con l’apertura di siti per il commercio online.
Se da una parte ciò dà la possibilità alle farmacie fisiche di coprire aree sempre più vaste e di rendere all’utenza un servizio comodo e veloce, dall’altra siamo di fronte a varie problematiche, prime fra tutte la proliferazione di false farmacie sul web ed anche il possibile sviluppo di una sorta di concorrenza tra farmacie su base nazionale, che può far prevedere una diminuzione dei prezzi o l’avanzata (come spesso è già accaduto in altri settori) di pochi ma grandi player.
Prodotti dimagranti, farmaci contro l’influenza, anabolizzanti, medicinali contro la disfunzione erettile, antidolorifici e medicinali per smettere di fumare: questi i prodotti farmaceutici più ricercati sul web, a cui oggi è legato anche il rischio di acquistare farmaci contraffatti o provenienti da business illegali, che potrebbero rappresentare un potenziale rischio per la salute stessa.
In questo senso è importante che gli utenti si affidino a farmacie online sicure e certificate e che siano a conoscenza che è possibile verificare se un sito è autorizzato o meno al commercio online di medicinali collegandosi alla pagina di ricerca del Ministero della Salute, dove sono rintracciabili tutte le farmacie e le parafarmacie autorizzate.