La tecnologia avanza a passi da gigante toccando un numero sempre più vasto di settori.
È questo il caso del mondo del cibo e della ristorazione, interessato già da qualche tempo dal digitale, per il quale oggi (e in modo sempre più massiccio) molte realtà si avvalgono delle nuove tecnologie per massimizzare e incrementare il proprio business.
Uno degli esempi più lampanti è Just Eat, il grande brand internazionale di consegna pasti a domicilio oggi con sede a Londra, presente in tredici Paesi del mondo e sul territorio italiano con più di seimila attività ristorative che coprono in modo capillare tutto il Paese.
La consegna di pasti a domicilio di Just Eat: un modo facile, comodo ed economico per poter ricevere direttamente a casa propria i propri piatti preferiti preparati dai migliori ristoranti della zona, con la possibilità di scegliere tramite una app costantemente aggiornata tra un gran numero di stili culinari diversi.
Ma l’impatto della tecnologia su Just Eat non si ferma all’app e al sito internet. L’azienda è sempre pronta a sperimentare nuovi modi per migliorare l’interazione tra ristoranti e clienti, applicando al settore della consegna a domicilio tutte le innovazioni tecnologiche più rilevanti.
L’impiego di droni terrestri automatizzati, ad esempio, ha fatto molto scalpore: una sorta di contenitori termici su sei ruote che Just Eat ha prodotto in partnership con Starship Technologies, la cui apertura può essere eseguita soltanto da chi ha effettuato l’ordine, che i clienti residenti in alcune aree di Londra hanno potuto iniziare ad utilizzare dal dicembre scorso per ricevere consegne estremamente rapide di pasti a domicilio da diversi ristoranti della città (tempo stimato: otto minuti, circa la metà di un corriere tradizionale), servizio che Just Eat ha intenzione di sviluppare in breve tempo in altri quartieri della capitale ed altre località britanniche.
Si tratta di una iniziativa che ha fatto sicuramente molta pubblicità a Just Eat. E tuttavia è anche un reale test su come sia possibile evolvere il settore della consegna a domicilio.
App, droni e – chissà – forse presto anche intelligenza artificiale per le nostre ordinazioni di cibo online…
Intanto, ha avuto un buon successo il Food Tech Accelerator, il primo “acceleratore di business” dedicato al settore food, che consiste in un programma di interesse mondiale per sostenere le migliori startup del settore food-tech. Una vera opportunità per le imprese che intendono unire il cibo alla tecnologia per iniziare a fare i loro primi passi sul mercato.
Un nuovo programma, il Just Eat Food Tech Seed Programme, è attivo quest’anno. In primavera sono state selezionate cinque start-up del settore “food”: Sure, MyBaker, Buzzer Feedback, Qincho e Nourish’d. Attualmente sono aperte le selezioni per il Seed Programme autunnale.
Non solo sviluppo funzionale del properties. Just Eat sperimenta l’impiego di nuove tecnologie in vari settori. Una strada del resto battuta da tutti i giganti dell’e-commerce. Just Eat punta ad essere a tutti gli effetti “un operatore tecnologico del settore food”, come spiegava nel dicembre scorso a La Stampa il country manager di Just Eat per l’Italia, Daniele Contini.