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Tanti auguri lavatrice! Breve storia di un elettrodomestico che ha cambiato la società

lavatrice

Utilizzare la forza centrifuga per lavare i panni: chi si sofferma, oggi, sugli effetti che questa intuizione ha avuto sulla nostra società? Eppure quest’invenzione ha dato avvio a una vera e propria rivoluzione sociale, identificando nella lavatrice l’elettrodomestico che più ha segnato una tappa fondamentale nell’emancipazione femminile.
Sembra che l’interesse ad alleggerire le donne dal grande dispendio di tempo e di energia a cui erano sottoposte per il consueto rito del bucato (sulle sponde dei fiumi, o ai lavatoi pubblici, o in casa, spesso con l’aiuto di una lavandaia), abbia stimolato nel tempo l’ingegno di molti uomini.

Alcune fonti riportano, infatti, che già nel 1677 un nobile inglese, tal John Hoskins, realizzò un cesto di corda atto a contenere i panni da risciacquare. Il capiente contenitore veniva fatto girare manualmente sotto a un getto d’acqua. Decisamente non una lavatrice, ma comunque uno stratagemma arguto che dimostra quanto ci fosse bisogno di automatizzare il lavaggio dei panni sporchi.

È però a uno scrittore lettone, Gothards Fridrihs Stendens, e a un teologo tedesco, Jacob Christian Schaffern, che si devono, tra il 1765 e il 1767, i primi brevetti di una primordiale centrifuga, ovviamente azionata a mano, la quale poteva rendere molti vantaggi alla lunga e faticosa operazione del bucato settimanale.
Altro apparecchio, progenitore della lavatrice moderna, fu successivamente messo a punto nel 1860 dall’inglese Thomas Bradford: un cesto in legno di forma ottagonale, inserito in un contenitore, anch’esso di legno e riempito di acqua saponata, veniva fatto girare con una manovella. Al congegno fu successivamente aggiunto un rullo che strizzava la biancheria.

Simile, ma dotato di pioli azionati sempre manualmente che muovevano i panni per lavarli, l’apparecchio realizzato nel 1874 dall’americano William Blacksone, il quale, con un gran senso degli affari, mise in commercio il suo prototipo di lavatrice ottenendo ottimi guadagni, sostituendone poi il cestello di legno con uno in metallo.

Per quanto riguarda l’Italia, si ha documentazione di apparecchi di grandi dimensioni a motore già in uso nel Regno delle due Sicilie nel 1851, brevettati da Luigi Armigaud per limitare la fatica, il tempo e il costo del bucato negli istituti di opere pie.

Centodieci anni fa invece, nel 1907, il lancio sul mercato americano da parte di Alva Fisher della prima lavatrice elettrica, prodotta da un’azienda di Chicago. Benché fu necessario apportare nel tempo diversi miglioramenti al primo modello (soprattutto per quanto riguardava la sicurezza), è questa la data che segna l’entrata ufficiale della lavatrice nel nostro quotidiano domestico.

Elettrodomestico considerato indispensabile, ambito e desiderato da ogni massaia, divenuta negli anni Cinquanta e Sessanta uno dei simboli del boom economico e del progresso, la lavatrice, da allora, è stata prodotta in molti modelli, cercando di migliorarne sempre più le caratteristiche tecniche, fino ad arrivare agli attuali apparecchi ad alta efficienza energetica ed a quelli che possono essere utilizzati collegandoli ai più moderni sistemi tecnologici di domotica.

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