L’istinto di sopravvivenza e di conservazione da sempre caratterizza la razza umana, che fin dai tempi remoti ha utilizzato le risorse a propria disposizione per rispondere a fabbisogni di differente natura. Per questo ripercorrere le tappe che hanno portato alla fondazione di una scienza farmaceutica significa in primis attraversare l’evoluzione della nostra civiltà. L’arte della guarigione ha radici molto antiche e proprio per questo motivo diventa difficile collegare la nascita della farmacia ad una data univoca. Quello che si può fare però è provare a ricostruire la cronologia che passo a passo ha portato i cosiddetti speziali a diventare i professionisti dal camice bianco.
C’era una volta….
In origine la preparazione dei medicamenti era avvolta da un alone magico e allo stesso tempo misterioso tanto che per il riconoscimento di questa attività a vera e propria scienza bisognerà aspettare secoli. Da principio la materia prima giungeva dalla natura stessa: piante ed erbe avevano funzioni precise nella creazione quasi rituale di veri e propri preparati terapeutici. L’Oriente è stata la prima officina di prodotti medicinali: qui l’abilità tecnica si conciliava con filosofie volte ad estirpare il male dall’uomo. Dalla Cina all’India, continuando con l’Egitto e con gli antichi Greci la conoscenza pratica di questo mestiere si fece sempre più profonda e ben presto l’attività del medico fu coinvolta anche nella preparazione di farmaci. Una prima svolta nel mestiere del farmacista avvenne nel XXII secolo, quando il sorgere delle Università nelle principali città europee portò la figura del medico a specializzarsi sull’analisi del paziente attraverso studi precisi studi di anatomia e contemporaneamente quella dello speziale ad applicare le conoscenze pratiche del mestiere per divenire un vero e proprio maestro d’arte.
Tuttavia bisognerà aspettare l’ordinananza del 1240 di Federico II perchè il ruolo dello speziale abbia una dignità professionale comunemente riconosciuta. È proprio in questo periodo che nascono le Corporazioni delle arti e dei mestieri e tra le figure coinvolte c’è proprio quella del farmacista. L’abilità nel combinare diversi ingredienti non fu più sufficiente e, per entrare a far parte della corporazione ad ogni giovane spettava un tirocinio ritenuto necessario per l’apprendimento delle tecniche essenziali al mestiere.
Tuttavia il vero e proprio punto di svolta si ha con l’avvento della stampa tra XV e XVI secolo: da questo momento in poi iniziarono a circolare testi ed erbari dell’epoca classica in cui piante ed erbe venivano illustrate e catalogate portando gli orizzonti culturali dei giovani farmacisti ad ampliarsi notevolmente rispetto al passato. Con una consapevolezza maggiore dei mezzi a disposizione vennero redatte le farmocopee e si giunse così ben presto alle rivoluzioni scientifiche del XVII portate da Galileo, Cartesio ed altri studiosi che fissarono il sapere scientifico su basi razionali. Proprio in questo periodo di fermento culturale la chimica trovò una precisa dimensione, fortificando negli anni a venire il proprio status di scienza con scoperte come quelle della precipitazione e della cristallizzazione. Paradossalmente però, proprio le tecniche più avanzate e la continua ricerca verso soluzioni di largo utilizzo hanno portato ad un cambiamento nel ruolo della farmacia, che nel corso del XIX secolo passa dall’essere un vero e proprio laboratorio per la produzione dei medicinali a puro veicolo di distrubuzione di massa.
La farmacia oggi
Dagli antichi empori e dalle botteghe degli speziali lo statuto della scienza farmaceutica è cambiato non poco. Oggi nessuno di noi immagina un farmacista chiuso tutto il giorno in un laboratorio impegnato in qualche nuova ricerca, ma per la maggior parte delle persone è il professionista che proprio in virtù di un bagaglio di conoscenze specialistiche può consigliare il farmaco più adatto a ciascuna sintomatologia. Esattamente come in passato, anche oggi questa figura professionale sa rispondere in modo attivo al mutamento conciliando il bagaglio culturale a nuovi strumenti. Proprio questo spirito a far parte del cambiamento, senza subirlo in modo inerme ha portato alla presenza sempre più diffusa delle farmacie in rete. Online nulla viene perso dell’importante e inostitibuibile ruolo informativo di questo specialista, ma ciò che davvero cambia è semplicemente il veicolo per la trasmissione di notizie. Una chat online, un customer service efficiente, qualche semplice click rappresentano gli strumenti di questo secolo per rispondere in modo sempre più immediato ai più svariati quesiti.